lunedì, settembre 30, 2013

Tartellette alla ricotta e carote al miele e la mia breve e tormentata storia con Twitter

Sono su Facebook ormai da svariati anni, e gestisco la mia pagina personale e quella del sito.
Adoro Pinterest e ho un account che risale a tre anni fa, quando ancora non lo bazzicava nessuno e ci si accedeva solo su invito.
Ho un blog da più di un anno.
Sono anche discretamente smanettona, la tecnologia non mi terrorizza, con il pc a portata di mano ci vivo e ci faccio un sacco di cose.
Insomma, non sono un'impedita credo, come tanti di noi del resto!

Ma con Twitter non ce la posso fare, è più forte di me!
Non mi ha mai ispirato simpatia, non chiedetemi perchè, è proprio una cosa viscerale.
Io che amo scuriosare e imparare più possibile, mai e poi mai sono stata sfiorata dall'idea di andare a vedere come funziona.

Insomma, a me 'sta storia dei 140 caratteri mi sta un po' sulle scatole. 
Ok che il dono della sintesi non mi manca ma già sentirmi limitata in partenza mi fa venire l'uggia!
E poi tutti quegli hashtag....ma che è!!!
Ma son proprio necessari??? 
Ma non era più carino e più pratico scrivere in Italiano normale?

Che se poi magari avessero un simbolino più rassicurante, che so, più morbido, tipo la chiocciolina @, avvolgente @, invitante @, un pensierino ce lo potrei anche fare....ma no, invece tutti quegli spuntoni che solo a guardarli mi mettono #a disagio, mi fanno sentire #fachiro, #in ginocchio sui ceci, #un'ansia!!!

Finchè un giorno mi son detta "Roby, devi farti forza e coraggio e superare questo limite, mica per te ma almeno per il blog, che non può mica essere la fine del mondo, dai che puoi farcela alla grande!".
E così detto fatto, un bel respiro e The Dreaming Seed atterra su Twitter con il suo bell'account nuovo di zecca.

Che dite? 
Non lo avete ancora visto?

Certo che no perchè sapete come è andata a finire?
Una sbirciatina, appena un'occhiata attraverso uno spiraglio e immediatamente ho ribadito che no, non fa per me.
Account confermato solo per poter procedere all'immediata irrevocabile cancellazione.
Senza speranza.
Senza appello.
Senza pietà.
Una storia durata si e no cinque minuti.

Come queste tartellette, cinque minuti ed erano sparite!! :)




Tempo occorrente:
30 minuti

Ingredienti per 4 persone:
un rotolo di pasta sfoglia 
due carote
250 gr. di ricotta di pecora
abbondante Parmigiano Reggiano 
un rametto di rosmarino
un cucchiaio di miele di rosmarino
sale e pepe q.b.
olio extravergine di oliva

Accendere il forno portandolo ad una temperatura di 220°.
Sbucciare le carote, affettarle sottilmente e lasciarle cuocere al vapore (o sbollentarle) per circa cinque minuti.
Intanto in una ciotola lavorare la ricotta con abbondante Parmigiano e un pizzico di sale.
Bagnare e strizzare quattro pezzi di carta da forno e con quelli foderare quattro tegliette individuali.
Disporvi la farcia di ricotta, quindi lo strato di carote. 
Regolare di sale, irrorare con un filo di miele, completare con gli aghi di rosmarino, un filo d'olio e pepe fresco macinato sul momento.
Infornare e lasciar cuocere per 15-20 minuti.

Servire tiepide come antipastino per una cena un po' più complessa, o come secondo piatto completando con delle verdure di stagione.
Ottime anche fredde, nel caso dovessero avanzare, da portare in ufficio l'indomani.

P.S. questa ricetta viene da un numero speciale di Casa & Country dedicato al cibo, che ho scovato in edicola durante l'estate. Non ricordo i riferimenti precisi ma se siete interessati a saperne di più sono disposta a rivoltare casa per ritrovarlo :)




giovedì, settembre 26, 2013

Trofie con crema di peperoni e dadini croccanti di prosciutto e un'intervista

Oggi lascerò che a raccontarvi qualcosa di me, di questo blog, di come è nato, di cosa sogna, di cosa ama, siano le parole che trovate in questa piccola intervista rilasciata per Tribù Golosa, che ringrazio.

Vi lascio con un piatto semplice ma gustoso che sa ancora un po' d'estate, come queste giornate radiose di fine settembre.


Tempo occorrente:
35 minuti

Ingredienti per 2 persone:
200 gr. di trofie fresche
un peperone rosso
70 gr. di ricotta di pecora
una fetta di prosciutto crudo semidolce (affettato allo spesore di 3-4 mm.)
qualche foglia di basilico
uno spicchio di aglio
un peperoncino
sale q.b.
olio extravergine di oliva (io Intini blend denocciolato)
Parmigiano Reggiano (facoltativo)

In una pentola abbastanza grande portare ad ebollizione l'acqua per la pasta.
Ridurre il prosciutto a dadini e farli rosolare a fiamma vivace in padella con un filo di olio.
Quando sarà ben dorato, scolarlo e metterlo da parte; nel fondo di cottura invece aggiungere lo spicchio di aglio, il peperoncino e il peperone tagliato a dadini.
Salare e mescolare, cuocendo a fiamma media ed allungando, se necessario, con un poco di acqua fino a che i peperoni saranno teneri.
Trasferire la verdura nel bicchiere del minipimer, unire la ricotta e frullare fino ad ottenere una crema delicata, che regolerete di sale se necessario.
Cuocere le trofiette al dente, scolarle accuratamente e servirle con la crema di peperoni, completando il piato con un trito di basilico fresco, i dadini di prosciutto croccanti e, a piacere, con una ricca spolverata di parmigiano Reggiano.


martedì, settembre 24, 2013

Chutney di cetrioli e transizioni

Transizione è forse la parola che più mi rappresenta in questo periodo.
Una transizione lenta e dolce dalla radiosità estiva al tepore autunnale.
Una transizione delicata, senza scossoni, dalle domeniche al mare alle gite di mezza stagione.
Una transizione indolore dai leggeri vestiti estivi alle prime maglie un po' più pesanti.
Una transizione graduale anche al mercato, dove amo vedere settimana dopo settimana i prodotti che non ci sono più e quelli che ricompaiono, piano piano.
Una transizione appetitosa quella che avviene ogni giorno nella mia cucina, dove regnano ancora le verdure estive ma dove si cominciano già ad apprezzare quei sapori più robusti, più complessi, più autunnali.

Come questo chutney, per la cui ricetta mi sono ispirata al numero di settembre 2013 di Sale & Pepe, apportando come sempre le mie immancabili variazioni!




Tempo occorrente:
30 minuti

Ingredienti per un vasetto:
2 cetrioli
1 spicchio di aglio
2 rondelle di zenzero fresco
due cucchiai di miele di acacia
un bicchiere di aceto di mele
il succo di mezzo limone
un bicchiere di vermouth

In una casseruola versare tutti gli ingredienti, tranne i cetrioli, e portarli ad ebollizione facendo restringere il liquido ottenuto di circa la metà.
Frattanto privare i cetrioli delle estremità, sbucciarli e ridurli in piccola dadolata.
Unirli a questo punto al liquido in ebollizione, coprire e mantenere a fiamma bassa per circa venti minuti.
Scoperchiare la casseruola e se necessario alzare la fiamma fino alla completa evaporazione del liquido.

Potete servire il chutney immediatamente, appena tiepido, oppure versarlo ancora bollente in un barattolo pulito, chiudere con una capsula nuova, e lasciar raffreddare capovolto per far formare il sottovuoto e conservarlo per qualche mese.
Sarà perfetto servito con un ricco tagliere di formaggi, con prosciutto o lardo di Colonnata, con crostini di pane nero appena tostati, ma anche con filetti di pesce conservati, ad esempio del cefalo affumicato della laguna di Orbetello, o con delle aringhe marinate.

Prima di salutarvi voglio ringraziarvi dei commenti che mi avete lasciato nello scorso post, sono stati utilissimi e mi hanno aiutato tanto nella ricerca di un look diverso per questo mio piccolo, amato angolo!
Però a Natale le stelline le rimetto eh!!!! :)



venerdì, settembre 20, 2013

I peperoni ripieni e un nuovo look

E' un po' come succede con i capelli, avete presente no???

Passata l'estate si avverte quell'impellente bisogno di farci qualcosa, metterci le mani, andare dal parrucchiere.....a me capita sempre, e subito dopo, se il suddetto parrucchiere sa fare bene il suo lavoro, ci si sente bene, molto bene.
Vai a capire quale strano meccanismo entra in funzione, ma una rispolverata al look ha sempre sorprendenti effetti benefici, almeno a breve e medio termini: ci sentiamo più carine, più curate, più sicure di noi stesse, usciamo da lì come se tutto il mondo non potesse fare a meno di notarci.
Capello nuovo, un bel sorriso, una rinfrescata al trucco e voilà, siamo tutte un po' dive (persino io!!!).

Per i capelli giuro che mi metto presto all'opera, per me i tagli son sempre un po' traumatici e sto ancora cercando di capire cosa vorrei per loro, ma di certo entro breve li porterò dal mio specialista nella speranza che riporti questa criniera leonina piuttosto incolta a somigliare almeno un po' ad una normale capigliatura umana.

Per il blog la stessa cosa. Basta, avevo voglia di cambiargli un po' look, di rinfrescarlo un po', per vedere se magari diventava più carino.
Non sono una grafica, non sono un'esperta e ho bisogno di aiuto.
Quindi siate onesti, siate sinceri, siate al limite crudeli, ma ditemi che ne pensate soprattutto se c'è qualcosa che non vi piace!! Oh, mica mi offendo eh, ve l'ho chiesto io!!! :)

Oggi vi lascio una ricetta abbastanza classica ma che, nel corso della preparazione, mi ha fatto ancora una volta riflettere sull'importanza della qualità delle materie prime che scegliamo, e di quanto la scelta oculata degli ingredienti che mettiamo nel piatto possa fare la differenza in termini di gusto e salute.

I peperoni di questa ricetta vengono dalla Coldiretti e sono a chilometri zero, tra l'altro sono di una varietà che non conoscevo e che mi è piaciuta subito, un po' per la forma insolita che ricorda quella di un pomodoro, un po' per la loro carnosità, per il loro gusto e per la loro digeribilità.

Il tonno......io sul tema del tonno potrei parlare per ore ma per comodità mia e vostra vi invito ad andare QUI, se ne avete voglia,  a vedere cosa dicevo tempo fa.
In questo caso devo ringraziare Silvia Pizzi, di Fratelli Carli, per i magnifici ingredienti che mi ha inviato.
Beh, fidatevi, vi giuro che un tonno così l'ho visto poche volte, roseo e succoso non aveva nulla a che vedere con quella sorta di segatura che spesso ci propinano al supermercato. Un peccato persino pensare di cucinarlo! Per non parlare delle olive taggiasche, che già adoro e metterei ovunque ma che polpose e dolci come quelle non credo di averle mai assaggiate...già sono preoccupata al pensiero di finirle!

Va bene, vi ho messo gola???
Dai allora, vediamo questo piatto!




Tempo occorrente:
40 minuti circa

Ingredienti per 2 persone:
quattro peperoni (come quelli nell'immagine) o due normali
100 gr.di tonno in olio di oliva (io Fratelli Carli)
un uovo
1/2 bicchiere di latte
2 cucchiai di pane grattato
un cucchiaio di parmigiano reggiano grattugiato
origano fresco
uno spicchio di aglio
olio extravergine di oliva
due cucchiai di olive taggiasche (io Fratelli Carli)
mezzo litro di brodo vegetale 
mezzo bicchiere di vino bianco secco
sale q.b.

Lavare i peperoni, privarli della calotta superiore, svuotarli da semi e filamenti e porli a scolare a testa in giù.
In un'ampia ciotola amalgamare il tonno sgocciolato, l'uovo, il parmigiano, il pane grattato lasciato ammollare nel latte e l'origano tritato. Regolare di sale e lavorare con una forchetta fino ad ottenere un composto omogeneo con il quale farcire i peperoni.
In un ampio tegame versare un filo d'olio, aggiungere uno spicchio di aglio intero ed adagiare i peperoni ricoperti con la loro calotta.
Porre sul fuoco a fiamma media facendoli rosolare un pochino, versare quindi il vino bianco e lasciarlo evaporare.
Aggiungere a questo punto il brodo vegetale tiepido, coprire e lasciar cuocere per circa 25 minuti, aggiungere le olive taggiasche, lasciando quindi restringere il sughetto altri cinque minuti.

Servire tiepidi o freddi.

Un grande bacio e buon week-end a tutti e ricordate....spietati eh!!!!

martedì, settembre 17, 2013

Il "mio" SANA 2013



All'alba del 7 settembre scorso, assonnata ma felice, l'allegra combriccola di The Dreaming Seed parte da Grosseto destinazione Fiera di Bologna.
Il tempo è bello, il viaggio piacevole, ci aspetta una giornata al SANAil Salone internazionale del Biologico e Naturale, giunto quest'anno alla venticinquesima edizione.

Saremo ospiti dello staff di Ecor NaturaSì, il programma è interessante ed intenso e si dipana tra conferenze, visite ai padiglioni della Fiera dedicati ad espositori italiani e stranieri, qualche chiacchiera con i produttori e degustazioni di prodotti bio.

Una giornata interessante, stimolante, ricca di incontri, esperienze, conoscenze e scoperte, di intuizioni e di conferme nate dal confronto con persone che quotidianamente scelgono di dedicare le loro energie e la loro conoscenza antica alla produzione di cibo semplice, genuino, salutare per l'uomo e per l'ambiente.


L'interno del Padiglione 33, dedicato ai negozi Naturasi e Cuorebio,
ai prodotti Ecor e al progetto Valore Alimentare



L'azienda agricola Morini dal 1999 produce uova biologiche da galline a terra,
 alimentate da mangime di produzione propria biologico al 100%



La meravigliosa frutta e verdura dell'azienda Salvatore Ferrandes 





Il gustosissimo caciocavallo dell'azienda Fattoria di Vaira 




Incantati ascoltiamo la storia di Daniele Colussi, dell'azienda Filogea 




La divertente degustazione teatralizzata della pasta Ecor,
insaporita con l'olio extravergine di oliva e il caciocavallo della Fattoria di Vaira 


Il messaggio più bello che posso riportarvi da questa giornata così ricca, più che uno sterile resoconto dei singoli incontri, è quello del filo rosso che li accomuna: produttori che si emozionano quando parlano dei loro sforzi, dei loro sacrifici, della loro realtà, che accarezzano i propri prodotti con amore perchè frutto di un lavoro consapevole e a tratti difficile; la passione che trapela dai loro occhi e dai loro gesti, la saggezza e la serenità che appare evidente nelle loro parole e nei loro sorrisi, timidi o ammiccanti.
Le mani logorate dal lavoro ma il cuore di chi sa che sta portando avanti un lavoro importante, di chi sta costruendo futuro e consapevolezza.








Il primo GRAZIE, di cuore, va a Sebiana Gaiotto, dell'Ufficio Marketing di Ecor NaturaSì S.p.A., per avermi invitato e avermi dato la possibilità di parlarvi di queste persone.


Grazie come sempre ad Andrea, il mio Fotografo, senza il quale questo blog sarebbe a metà.


Grazie alle Bloggalline Elena di Zibaldone Culinario, Lara Bianchini e Benedetta Marchi per la loro compagnia e per i loro sorrisi.







Grazie a tutti i produttori che abbiamo incontrato e che ci hanno affascinato con le loro storie e i loro esempi:

E infine grazie a voi, che mi leggete e mi seguite anche in questo periodo, in cui cucino poco e posto anche meno!  

mercoledì, settembre 11, 2013

Riscoprire settembre e la salsa di pomodori in agrodolce

Una volta adoravo incondizionatamente l'estate e detestavo altrettanto incondizionatamente settembre.

Erano i tempi in cui andavo a scuola prima, all'università poi.
L'estate era un lungo periodo di libertà, di festa, di svago, un lasso di tempo incredibilmente prolungato in cui gli obblighi erano minimi e la vita era dedicata solo a momenti piacevoli.
Di conseguenza settembre era il demonio, la fine dell'idillio, il triste e rassegnato ritorno ai piccoli e grandi doveri.

Poi è arrivato il lavoro, e con questo tante cose sono cambiate, a cominciare dalla drammatica constatazione che i due o tre mesi di vacanza nella mia vita non sarebbero riapparsi mai più......
Dopo tanti anni non mi ci sono ancora rassegnata sapete? Ci pensavo ancora, con un filo di amarezza e tanta nostalgia, ancora qualche giorno fa! 

Poi un lampo, un'intuizione.....è vero, il lavoro, la vita adulta, mi hanno rubato un pezzo d'estate, ma qualcosa in cambio me l'hanno reso per compensare questa perdita: l'amore per il mese di settembre!
Privato di tutti gli aspetti negativi che me lo facevano detestare ai tempi dei tempi, adesso lo vedo in tutto il suo splendore, e me lo godo!

Settembre, dai cieli di maiolica e dalle temperature fresche, dai frutti turgidi e dai sapori tondi, dal profumo dei funghi e di terra bagnata, settembre dai nuovi propositi, dalle energie positive, dalla voglia di ricominciare.
Settembre, quando ci si ritrova dopo le vacanze e si fa festa perchè ci si è mancati.
Settembre, quando le prime tenuissime sfumature di giallo annunciano a chi sa notarle l'esplosione dei colori dell'autunno.
Settembre, un mese bellissimo, e quanti me ne sono persi!!!

Settembre, un mese in cui trasformare i frutti dell'estate in conserve che ci scalderanno il cuore durante l'inverno.......




Tempo occorrente:
30 minuti per la salsa + 
20 minuti per la sterilizzazione dei vasetti

Ingredienti:
500 gr. di pomodori San Marzano maturi
un peperone rosso
una grossa cipolla
un peperoncino (facoltativo)
zenzero (preferibilmente fresco)
1/2 bicchiere di aceto di mele
due cucchiai di miele di acacia
sale q.b.
olio extravergine di oliva

In una capace casseruola far appassire in un fondo di olio extravergine di oliva la cipolla sbucciata ed affettata finemente, lo zenzero sbucciato e tritato e il peperoncino macinato.
Aggiungere il peperone lavato, privato del picciolo e dei semi e ridotto in piccolissima dadolata. 
Lasciarlo insaporire nel soffritto per circa cinque minuti, quindi unire i pomodori lavati e tagliati a piccoli dadini (con buccia e semi).
Salare, alzare la fiamma e far restringere la salsa velocemente.
Quando l'acqua rilasciata dalle verdure si sarà riassorbita, unire il miele e la'ceto e finire di cuocere per altri cinque minuti.
Invasare in barattoli puliti e chiudere con una capsula ermetica mai usata.
Avvolgere i contenitori in un panno da cucina pulito e lasciarli bollire coperti di acqua per una ventina di minuti, lasciandoli raffreddare nell'acqua prima di riporli in dispensa.

Con la sterilizzazione la salsa si conserverà per qualche mese.
In alternativa potete surgelarla e usarla all'occorrenza.
Questa salsa sarà perfetta per accompagnare durante l'inverno carni cotte alla brace.

P.s.: settembre, le giornate si accorciano, il sole tramonta sempre prima e il Fotografo, ahimè, tornerà a dover scattare alla luce artificiale perchè io, povera me, riesco a cucinare solo la sera :(
Mi spiace, la differenza è lampante ma così o nulla.........

P.p.s.: la ricetta è tratta, con qualche minimo riadattamento, dal libro "Conservare frutta e verdura" della Giunti Demetra


lunedì, settembre 09, 2013

a volte ritornano.....e l'aceto ai lamponi

Eccomi!!!
Mi sono decisa a tornare!

Immaginerete una vacanza lunghissima, chissà dove....in realtà non è così, le mie ferie sono durate dieci giorni, le ho trascorse qui, a casa, e sono già un lontano ricordo.

Però sono state esattamente quello di cui avevo bisogno!
Ero arrivata alla fatidica data talmente stremata da non avere nemmeno voglia di muovermi, ma solo di passare delle giornate riposanti, rilassanti, libere da qualunque vincolo, orario o programma.
Tra mare, amici, cene, gite, feste (e grossi pisoli) quei 10 giorni mi hanno restituito smalto, vitalità, energia, curiosità. 
Tanto che nemmeno il rientro in ufficio è stato così drammatico come mi sarei aspettata.

Per tornare a scrivere sul blog però sentivo di aver bisogno di ancora più tempo. 
A parte il non trascurabile dettaglio che nell'ultimo mese non ho cucinato quasi mai, e quasi nulla di interessante, avvertivo una sorta di repulsione all'idea di mettermi a scrivere. 
Il che naturalmente significava che dovevo aver pazienza e non forzare la mano. 
Che evidentemente avevo necessità di dedicarmi ad altro.
Che era il momento di dedicare il mio tempo libero a cose diverse. 
Che avevo bisogno di silenzio per ritrovare le parole.

E così è stato.
Le idee, le parole, l'entusiasmo sono tornati a farsi sentire, a fare capolino, ad affacciarsi sulla punta delle dita, libere, timide all'inizio, poi giorno dopo giorno sempre più urgenti e impazienti fino ad oggi, giorno in cui il desiderio di mettermi alla tastiera è stato limpido ed inequivocabile!

E così eccomi, immaginatemi sorridente, ansiosa di pubblicare questo post e di sentirvi rispondere ai miei pensieri, desiderosa di sapere come state, cosa avete fatto in questo mese, felice di riabbracciarvi immaginariamente dopo tanto tempo!

Vi lascio con un'idea semplicissima ma stuzzicante che sono riuscita a realizzare solo dopo anni di "dovrei ricordarmi di farlo prima o poi!".
Un aceto aromatizzato ai lamponi, semplicissimo da fare, e sfiziosissimo da utilizzare.




Tempo occorrente:
5 minuti per invasare +
3 settimane di macerazione

Ingredienti:
100 gr. di lamponi freschissimi (meglio se bio)
250 gr. di aceto di mele

Lavare accuratamente i lamponi ed asciugarli tamponandoli delicatamente in carta da cucina.
Riporli in un barattolo pulito e versarvi sopra l'aceto di mele.
Chiudere il barattolo e lasciare in infusione per circa tre settimane, mescolando di tanto in tanto.
Trascorso questo tempo filtrate l'aceto e riporlo in bottigliette che conserverete in dispensa.

L'infusione con i lamponi dona all'aceto un colore vivace e un aroma delizioso, rendendolo l'ideale per insaporire un'insalata di qualunque genere ma anche per marinare carni bianche o, emulsionato con senape e poco olio d'oliva,  per condire della carne grigliata.








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