venerdì, agosto 31, 2012

Gone fishing......o giù di lì!!

Avrei anche qualche ricettina da postare per dirvi ciao ma la porca verità è che sono in partenza e con il cuore già altrove......corro a fare le valigie, mi raccomando eh, controllatemelo questo piccolo blog, non fatemelo sentire solo!!!

A presto!

giovedì, agosto 30, 2012

Fettuccine con ragù bianco e finocchietto selvatico

Lo sapete sì, che questo è il periodo ideale per andare nei campi e raccogliere il finocchietto selvatico??
Ovunque mi giri è pieno di questi bellissimi cespugli dalla fioritura dorata e dalle molteplici possibilità in cucina.
Alla fine mi sono presa una mezz'oretta e, lontano dalle strade più trafficate e dallo smog, ho fatto una spedizione da raccoglitrice paleolitica quale sono, e sono tornata a casa felice ed orgogliosa del mio bottino: infiorescenze da seccare e usare durante l'inverno per insaporire zuppe e carni, e barbette verdi da consumare fresche, sul momento.
E così è nato questo piatto di fettuccine veramente intrigante.

Tempo di preparazione:
40 minuti

Ingredienti per 2 persone:
160 gr. di fettuccine
100 gr. di macinato magro di maiale
mezza carota
mezza costa di sedano
mezza cipolla
un rametto di maggiorana
un peperoncino
mezzo bicchiere di vino bianco secco
un po' di brodo vegetale
10 gr. di burro
un mazzetto di barbe di finocchietto selvatico
parmigiano reggiano
sale q.b.
olio extravergine di oliva

Tritare finemente tutti gli odori (carota, cipolla, sedano e maggiorana) e mettere il trito a soffriggere lentamente in una ampia padella con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e con il peperoncino.
Quando gli odori saranno leggermente dorati unire la carne e farla soffriggere a fiamma vivace, girando spesso.
Sfumare con il vino bianco, lasciarlo evaporare, unire un bicchiere di dado brodo vegetale (inutile dirvi che, anche qui, ho usato il mio dado home made, quanto mi esalto ogni volta!!!) e le barbette di finocchietto selvatico tritate, coprire e lasciar cuocere la carne per circa mezz'ora, allungando se necessario con altro brodo.
Intanto cuocere le fettuccine al dente, quindi scolarle, lasciandole leggermente umide, e ripassarle insieme al ragù.
Prima di servire mantecare con il burro e abbondante parmigiano.


mercoledì, agosto 29, 2012

Special Guest: ancora Giulia e la torta fresca allo yogurt e ricotta

Vi ricordate la mia amica Giulia e la meravigliosa Torta Morette che preparò per il mio compleanno?
Bene, il suo talento stavolta si è sbizzarrito con questa fantastica torta, freschissima e perfetta per l'estate, da guarnire a piacere con frutta fresca.
Un piacere per gli occhi prima, per il palato poi!

Ma lasciamo che lei stessa vi racconti, virtualmente, la sua ricetta:

Ingredienti:
Per la base:
150 g burro
36 oro saiwa

Per la crema:
150 g ricotta
250 g di yogurt a piacere
100 g di zucchero a velo (un pò di più se si utilizza lo yogurt bianco)
latte q.b
4 fogli di colla di pesce

Procedimento per la base:
Tritare nel mixer i biscotti secchi e nel frattempo far sciogliere il burro a bagno maria; una volta sciolto unire ai biscotti tritati e stendere sul fondo di una teglia (meglio se a cerniera) per creare una base. Riporre in frigorifero per un quarto d'ora circa. 

Procedimento per la crema:
Mettere a bagno in acqua fredda la colla di pesce per dieci minuti. In una ciotola versare lo yogurt e lo zucchero a velo e amalgamare con una frusta; aggiungere poi la ricotta mescolando bene. Mettere a scaldare in un pentolino un poco di latte  (all'incirca un mezzo bicchiere) e una volta caldo (ma senza farlo bollire!) aggiungere la colla di pesce, mescolando bene affinchè si sciolga del tutto. Una volta tiepido si aggiunge il latte al composto e lo si versa all'interno della teglia. Riporre in frigorifero per almeno tre ore (o un'ora nel freezer).
A seconda del gusto dello yogurt si può decorare la torta con della frutta fresca e perline di zucchero! Io l'avevo fatta con lo yogurt ai frutti di bosco e l'ho guarnita con mirtilli, lamponi e una fogliolina di menta!

Voi non la trovate irresistibile???

martedì, agosto 28, 2012

Gnudi allo zafferano e bagoss con burro e salvia fritta


Un bel po' di giorni fa, navigando e navigando nel web, mi sono imbattuta in un contest promosso da La Cucina Italiana e dalla Provincia di Brescia dal titolo "L'Eccellenza del Gusto".




Ora, dovete sapere che io in mezzo ai numeri di questa storica rivista ci sono diventata grande, poco ci manca che io non ci abbia imparato a leggere e scrivere, quindi va da sè che ci tenevo davvero troppo a partecipare al contest!

Unico "piccolo" problema l'ingrediente da utilizzare nella realizzazione della ricetta, ovvero il bagoss. Cosa fosse all'incirca lo sapevo, è un formaggio. Sugli aspetti tecnici invece mi sono subito documentata: è prodotto a Bagolino, un piccolo comune dell'Alto Bresciano, ed è frutto di un'antichissima tradizione casearia. Per la produzione del bagoss si usa il latte di mucche di razza Bruna Alpina, che trascorrono l'inverno nei caratteristici fienili e l'estate sui pascoli montani. Il latte, parzialmente scremato per affioramento, viene lavorato con caglio naturale e con l'aggiunta di zafferano. Durante la stagionatura inoltre, che deve durare almeno dodici mesi, la crosta viene unta con olio di lino crudo per mantenerne l'elasticità e per preservare le forme dal proliferare di muffe. Il risultato finale è un ottimo formaggio stagionato molto aromatico, che solitamente viene usato o arrostito sulla brace oppure in scaglie o grattugiato come il parmigiano.

Ora, immaginerete da soli che in mezzo alla "Maremma Amara" non è che il bagoss sia facilmente reperibile, sarebbe un po' come voler trovare dei capperi di Pantelleria a Dobbiaco o i pistacchi di Bronte a La Thuile, per dire.....Ma il fatto è che quando mi metto in testa una cosa divento terribile (come sanno, purtroppo per loro, le persone che mi stanno vicino!) e quindi dovevo averlo in tutti i modi......alla fine, pensa che ti ripensa, me lo sono ordinata on-line (evviva!!).
Ovviamente grandi festeggiamenti all'arrivo del pacco e via con la ricetta che avevo pensato, e che vuole coniugare la tradizione della mia terra (con gli gnudi) e quella della Valle del Caffaro (con il bagoss), e con lo zafferano a fare da filo conduttore.

Tempo di preparazione:
30 minuti + il tempo per far scolare la ricotta

Ingredienti per 2 persone:
250 gr. di ricotta di pecora
un uovo
zafferano
4 cucchiai di bagoss grattugiato
circa 50 gr. di farina
sale q.b.
30 gr. di burro
2 rametti di salvia
pepe bianco
parmigiano e bagoss a piccole scaglie

Prima di procedere alla preparazione degli gnudi mettere la ricotta a scolare in un colapasta per alcune ore, preferibilmente addirittura dalla sera prima, conservandola al fresco in frigo.
Al momento della preparazione in una ciotola mescolare l'uovo, la ricotta, il bagoss grattugiato, lo zafferano e un pizzico di sale. Quando gli ingredienti si saranno ben amalgamati cominciare ad unire la farina setacciandola man mano in modo che non faccia grumi. Bisognerà ottenere un composto modellabile ma non troppo asciutto, altrimenti gli gnudi risulteranno troppo duri e pastosi.
In un padellino far fondere in burro insieme ai rametti di salvia interi, finchè quest'ultima non diventi un po' croccante.
Portare ad ebollizione dell'acqua salata e, a bollore raggiunto, formare aiutandosi con due cucchiai una sorta di quenelle con il composto preparato e cuocere gli gnudi finchè non verranno a galla. Scolarli via via con il mestolo forato e servirli irrorati con il burro fuso, guarniti con i rametti di salvia croccante e completati con il bagoss ed il parmigiano ridotti a piccole scaglie.

P.S. E comunque vada il contest, sono contenta perchè ho avuto l'occasione di assaggiare un'assoluta delizia che non conoscevo!

lunedì, agosto 27, 2012

Alici fritte con panure aromatica

Io adoro le alici fritte,  per me sono come le ciliegie, una tira l'altra!
E ne avevo voglia già da un po', tanto che qualche tempo fa, in occasione di una serata a Livorno, appena le ho viste sul menù della festa le ho ordinate: una delusione!
Perchè per me non vanno infarinate e fritte intere, come una paranza, bensì, pulite ben bene, aperte a libretto, panate e fritte. In questo modo diventano belle croccanti e saporite. Inoltre il sapore deciso delle alici si sposa a perfezione con una panatura un po' più ricca ed aromatica.
Per cui, quando qualche giorno fa le ho viste al banco del pescivendolo, non ho resistito e le ho comprate per farle fritte come dico io!
Le operazioni di pulizia sono state un po' noiose, bisogna privarle delle teste, aprirle, diliscarle e sciacquarle con cura, quindi asciugarle e panarle ma il risultato, ragazzi, mi ha ricompensato ampiamente di ogni fatica!!!

Tempo di preparazione:
20 minuti (senza i tempi di pulitura)

Ingredienti per 2 persone:
alici a volontà
pane secco
semi di sesamo
pomodorini secchi non ammollati
parmigiano reggiano

In un mixer tritare il pane secco, già ridotto in piccoli pezzi, insieme a qualche pomodorino secco e ad un cucchiaio di parmigiano grattugiato in modo da ottenere una panatura piuttosto grossolana (occhio che il pane secco è durissimo e quindi va ridotto in pezzi piccoli prima di frullarlo, altrimenti decreterete la morte del mixer!). Aggiungere alla panatura così ottenuta qualche seme di sesamo.
In alternativa usare il pane già grattato, sempre  mescolandolo con il parmigiano, il sesamo e i pomodorini tritati, però la consistenza della panure fatta in casa è decisamente più grossolana e le alici diventeranno più croccanti.
Passare le alici, pulite, sciacquate e asciugate nella panure e friggerle in olio bollente finchè non saranno croccanti. Scolarle via via che sono cotte e metterle ad asciugare su carta da pane o su carta da cucina.
Servire calde con un'insalatina mista e uno spicchio di limone.
Anche se secondo me il limone nel pesce ne ammazza il sapore e non lo spremerò mai sopra a una frittura!

P.S. Con questa ricetta partecipo alla bellissima iniziativa "Un'acciuga al giorno" di Poveri Ma Belli E Buoni



venerdì, agosto 24, 2012

Risotto allo zafferano con zucchine e cozze in salsa al limone

E' ufficiale, secondo me le cozze non sono fotogeniche!

In ogni caso però sono buone e hanno l'indubbio vantaggio di essere anche poche costose! Certo, vanno spazzolate ben bene per eliminare le simpaticissime incrostazioni che pullulano sui gusci ma insomma, oggi la maggior parte dei pescivendoli è dotata di quella macchina miracolosa che le pulisce e quanto meno leva il grosso, quindi in generale, rispetto ai tempi in cui si doveva fare tutto a mano, oggi le cozze le affronto con animo più leggero!
Questa ricetta io l'ho preparata come primo piatto ma credo possa tranquillamente considerarsi un piatto unico, abbondando un po' con le cozze. Ad essere onesti devo poi aggiungere che l'elaborazione è per lo più frutto della fantasia della mia cavia prediletta, Andrea, e che il mio contributo si limita allinvenzione della salsa al limone.
E' un piatto un po' più elaborato del solito ma ne è valsa davvero la pena per il trionfo di sapori che sprigiona.

Tempo di preparazione:
40 minuti

Ingredienti per due persone:
200 gr. di riso parboiled
500 gr. di cozze
un paio di zucchine (se piccole,
altrimenti ne basta una)
brodo vegetale q.b.
mezzo bicchiere di vino bianco secco
una cipollina
uno spicchio di aglio vestito
un peperoncino
prezzemolo
zafferano in stimmi
mezzo limone
due cucchiaini di farina
sale q.b.
olio extravergine di oliva

In una tazzina mettere ad ammollare in acqua calda gli stimmi di zafferano.
In una casseruola far appassire in un un cucchiaio di olio la cipollina affettata a velo. Quando sarà appena dorata unire le zucchine, eventualmente private dell'anima e tagliate in dadolata. Salare appena e mescolarle finchè non prendono colore, poi unire il riso e lasciarlo tostare un paio di minuti. Sfumare con il vino bianco e lasciarlo evaporare, quindi portare a cottura mescolando spesso e allungando ogni volta che serve con il brodo vegetale*.

Intanto in un ampio tegame far soffriggere con un cucchiaio di olio lo spicchio di aglio leggermente schiacciato. il prezzemolo tritato ed il peperoncino. Unire le cozze, chiudere con il coperchio e lasciarle aprire a fiamma media. Quando saranno aperte prelevarle con un ramaiolo e metterle da parte.

Con un colino filtrare l'acqua di cottura e metterla in un pentolino, riportandola ad ebollizione.
In una ciotola mescolare un paio di cucchiai di farina con un po' di olio fino ad ottenere una consistenza cremosa. Versare la crema nel liquido delle cozze e continuare a far bollire finchè si formerà una salsa densa. A questo punto unire il succo di mezzo limone e spegnere.

Nel frattempo il riso sarà quasi cotto: aggiungere lo zafferano, mescolare bene e giunto a cottura spegnere.
Al momento di preparare i piatti predisporre un letto di risotto con una buchetta al centro, riempire con un mestolo di cozze e irrorarle con la salsa al limone. Portare in tavola anche le rimanenti cozze,  condite con la salsa, in modo che i commensali possano via via servirsene.

*E qui, con immensa soddisfazione, ho usato il mio dado vegetale fatto in casa.....che spattacolo! :)

giovedì, agosto 23, 2012

Insalata di seppie e ceci al rosmarino

Pesce, pesce, pesce e ancora pesce! Sembra non stancarmi mai.....e con questo caldo che ancora imperversa ecco una ricetta rapida e da mangiare fredda, dopo aver fatto insaporire ben bene tutti gli ingredienti.
Stavolta però ho usato i ceci in scatola perchè, avendo improvvisato, non avevo davvero il tempo di ammollare e lessare quelli secchi che, ovviamente, rimangono i più sani e saporiti!


Tempo di preparazione:
30 minuti


Ingredienti per 2 persone:
una seppia media, possibilmente già pulita
mezzo barattolo di ceci
uno spicchio di aglio
un bel rametto di rosmarino
un bicchiere di vino bianco secco
sale q.b.
peperoncino in polvere
olio extravergine d'oliva.


In una casseruola con acqua non salata e il bicchiere di vino bianco, far cuocere la seppia (spero ve l'abbiano già pulita in pescheria!) dopo averla accuratamente risciacquata,  contando 20 minuti dal bollore.
Intanto in un'altra casseruola far sobbollire per circa 10 minuti i ceci, con l'acqua di conservazione, il rosmarino e l'aglio, in modo che si insaporiscano.
Scolare la seppia, farla intiepidire e tagliare a pezzi. Scolare anche i ceci lasciando da parte un po' del loro liquido.
In un barattolo versare un cucchiaio di olio, un po' di acqua dei ceci, sale e peperoncino in polvere a piacere. Chiudere con il tappo ed agitare fino ad ottenere un'emulsione cremosa, con cui condire l'insalata di ceci e seppie.
Se possibile lasciar insaporire per un po' in frigorifero, avendo cura però di tirarla fuori una mezz'oretta prima per non servirla troppo fredda.



Il piccolo angolo del fai da te: la poltrona di vimini salvata dal bidone

Devo avervelo detto più volte che la dose di creatività che mi è toccata in sorte non è un granchè e che quella poca che ho la sfrutto tutta tra i fornelli ma nel dubbio ribadisco il concetto! Invidio sempre un po' (benignamente!) le persone che hanno la mente vulcanica e le mani d'oro, tipo la mia amica Giulia che riesce a tirar fuori da carcasse di sedie dei veri capolavori......girando poi di blog in blog mi sento un po' una caccola a proporvi questo post, ma lo faccio lo stesso perchè questa storia dimostra che se persino io, zero creatività e tanta cialtronaggine, sono in grado di ridar vita a cose destinate a morire, allora davvero può farlo chiunque!!

C'era una volta, tanti anni fa, una vecchia poltrona di vimini mezza sdrucita, abbandonata accanto ad un cassonetto. Passando da lì, reduce da una cena a casa di un'amica, la guardai e pensai, che peccato, adoro le sedie di vimini e se avessi un po' di soldini da spendere me ne comprerei una (all'epoca ero molto più giovane e molto più squattrinata di adesso, e non è che oggi sia ricca quindi fatevi un'idea!).
La riguardai (era notte) e pensai, beh, certo che se l'hanno buttata deve essere per forza distrutta...peccato però, perchè mi sembra così bella.
La guardai ancora, con molta attenzione, e mi parve di vedere che, a parte il colore un po' triste e un paio di doghette rotte, non avesse problemi tali da essere inutilizzabile.
La guardai un'ultima volta e me la caricai in macchina, con il solito coro di commenti degli amici: ma che ci fai, ma guarda che è rotta, ma poi che schifo, sarà tutta sudicia etc etc etc......

Quella sedia, ripulita e riverniciata in acrilico turchese,  con le sue due doghette rotte (ma quattordici ancora intatte), con una serie di cuscini in tinta, mi accompagna ormai da dieci anni. Ha cambiato casa con me e ovunque io l'abbia messa ha sempre fatto la sua porca figura e un ottimo lavoro.
Adesso, durante l'estate, l'ho messa sul terrazzo, con un bel cuscino colorato, vicina ad un tavolinetto (di recupero), per i momenti di relax che non ho ma che mi piace immaginare.
In autunno le cambierò il cuscino, magari le rinfrescherò un po' il colore, e lei tornerà in casa, in camera, al calduccio accanto alla cassettiera, e ci appoggerò i vestiti o ci lascerò pisolare qualche gatto.....e pensare che era stata buttata via dieci anni fa!!!

mercoledì, agosto 22, 2012

Composta di buccia di cocomero e zenzero al rum

Una quindicina di giorni fa sono andata a cena fuori in un noto locale della mia zona per far degustare a degli amici milanesi i piatti tipici della cucina maremmana. Tra le altre cose, per lo più squisite, ci hanno portato alcuni formaggi locali serviti con una misteriosa composta che si è rivelata essere fatta di scorze di cocomero......stupore e meraviglia!!
Vabbè, poi tra una cosa e l'altra mi è passata di mente finchè l'altro giorno, sfogliando la mia solita bibbia della conservazione ("Conservare frutta e verdura" di S. Franconeri e W. Pedrotti, edito da Giunti Demetra), alla ricerca di un po' di ideuzze sfiziose, mi sono imbattuta nella ricetta, che prevedeva l'uso della vaniglia e del brandy.
Beh, sia mai che io la prenda e la rifaccia pari pari! La vaniglia mi stucca, così ho deciso di sostituirla con un più frizzante zenzero, il brandy non lo avevo, e così l'ho sostituito con un po' di rum, il risultato è stato ottimo e ve lo propongo.

Tempo di preparazione:
un'ora circa

Ingredienti:
1 kg. di scorza di anguria
(privata sia della parte rossa che di quella verde)
250 gr. di zucchero di canna grezzo
un limone
zenzero in polvere
una tazzina di rum scuro

Ridurre la parte bianca della scorza del cocomero in piccola dadolata e metterla a cuocere in una pentola antiaderente, a fiamma bassa e coperta, insieme allo zucchero, al succo spremuto e filtrato del limone e a un paio di cucchiaini di zenzero in polvere. Lasciar cuocere per circa quaranta minuti e comunque finchè la scorza non si sia ammorbidita però senza sfarsi. Irrorare con il rum, lasciarlo evaporare e versare la composta, ancora bollente, nei barattolini lavati accuratamente con acqua calda e asciugati. Tappare i barattoli con i tappi nuovi, anch'essi ben lavati e asciugati, capovolgere e lasciar raffreddare a testa in giù. Dopo il raffreddamento conservare in luogo fresco e buio, accertandosi che nei tappi si sia formata la conchetta che indica che si è formato il sottovuoto. In caso contrario sostituire il tappo e far bollire il barattolo, avolto in uno straccio e completamente immerso nell'acqua, per circa 15 minuti per sterilizzare.
Servire con formaggi freschi o stagionati.

Il mistero dei "preserved lemons": i limoni confit

Allora, la storia funziona così: scartabellando fra blog esteri e librini vari di cucina etnica ho trovato spesso tra gli ingredienti questi misteriosi "preserved lemons" che mi hanno, ovviamente, incuriosito. Ok, a capire che sono limoni conservati non mi ci è voluto molto, ma per sapere come andassero conservati c'è voluta una breve ricerca, e quando ho trovato le istruzioni che mi interessavano, rigorosamente in Inglese (e meno male che me la cavo!), mi sono messa all'opera......salvo poi scoprire che altro non sono che i "Limoni Confit" di cui parlano tanti "colleghi".
Va bene, quindi mi devo rassegnare all'idea di aver scoperto l'acqua calda ma pazienza. Io ve li racconto lo stesso, tante volte vi potesse interessare!
In pratica si tratta di un metodo, tipicamente nord africano e medio-orientale, per conservare i limoni mettendoli sotto sale. Per far questo non esiste, ovviamente, un solo metodo ma le ricette variano le une dalle altre. Io, miscelandone un po' tra loro, alla fine ho deciso di farli così:

Tempo di preparazione:
20 minuti + almeno tre settimane di macerazione

Ingredienti:
limoni rigorosamente biologici
(con dodici limoni a me sono venuti fuori tre barattolini della Bormioli)
sale grosso
qualche foglia di alloro
alcuni semi di cardamomo

Lavare accuratamente i limoni quindi aprirli a fiore, tagliandoli in quattro spicchi che lascerete però uniti in corrispondenza del peduncolo. Riempire con un cucchiaino di sale grosso e richiudere il limone, che andrà inserito, spingendolo bene, nel barattolo (accuratamente lavato con acqua calda se nuovo, sterilizzato se di riciclo). Procedere con gli altri limoni, inframezzandoli con altro sale, con due o tre semi di cardamomo e con una foglia di alloro fino a che il barattolo sarà pieno. Concludere con uno strato di sale e con il succo spremuto di un altro limone, pressare bene il tutto in modo che il succo si diffonda ben bene nel barattolo, chiudere con il coperchio e riporre al sole per un paio di giorni. Trascorso questo tempo pressare nuovamente i limoni (qui occhio che si saranno già ammorbiditi e probabilmente tenteranno di spruzzarvi il loro succo direttamente negli occhi!!), richiudere i barattoli e metterli a macerare per almeno tre settimane in un luogo fresco e buio.

Ecco, le tre settimane non sono ancora trascorse e quindi non li ho potuti ancora provare, ma intanto vi posso anticipare che si usa solo la buccia, sciacquandola dal sale in eccesso. E che un limone basterà per la preparazione di un piatto per circa sei persone. Ed infine che pare, ma io ancora non ve lo posso confermare, che al contrario di quello che può a prima vista sembrare, questo tipo di conservazione elimini dal limone tutto l'aspro, mantenendone invece inalterati ed anzi, esaltati, gli aromi.
Quindi, se nell'attesa che si compiano le tre settimane e che trovi qualche modo sfizioso per utilizzarli, volete cominciare a farli......

martedì, agosto 21, 2012

Gratin di verdure estive

E già che siete lì a sudare al caldo africano, maledicendomi per avervi indotto ad accendere il forno per fare la Teglia di patate, pomodori e cipolle, possiamo ottimizzare sforzi ed energie mettendo a cuocere anche queste buonissime verdurine! Come per le patate vale il discorso che sono ottime sia calde che fredde e che possono essere servite sia come un bel contorno che come antipasto.
Non vi dò le dosi esatte della verdura, regolatevi voi. Ad esempio io ho usato una sola zucchina, ma era di dimensioni titaniche e anche svuotata dei semi ha reso una quantità consistente. Per i pomodori io ne ho usati quattro, anche perchè il resto della cena non era abbondantissimo e poi noi siamo di appetito!

Tempo di preparazione:
30 minuti

Ingredienti per 2 persone:
zucchine
pomodori San Marzano
Parmigiano Reggiano grattugiato
pane grattato q.b.
sale e pepe q.b.
mentuccia (nepitella)
maggiorana
olio extravergine di oliva

Lavare le zucchine e ridurle in bastoncini non troppo sottili, privandole eventualmente dei semi in eccesso. In una ciotola condirle con sale, pepe, un cucchiaio di Parmigiano, un paio di cucchiai di pane grattato, la maggiorana e un cucchiaio d'olio. Disporle in una teglia foderata di carta da forno, occupandone metà.
Nella parte rimasta vuota disporre i pomodori lavati e divisi a metà nel senso della lunghezza. Praticare sui pomodori un'incisione a croce e cospargere con un poco di sale, pepe, mentuccia, Parmigiano e pane grattato. Irrorare a filo con l'olio quindi mettere la teglia in forno già caldo a 200° e lasciar cuocere per circa 20 minuti.

Teglia di patate, pomodori e cipolle alle erbe aromatiche

La ricetta di questa teglia di verdure al forno l'ho "creata" diversi anni fa ed è andata così: io adoro i pomodori col riso, come li fa mia mamma, cotti al forno insieme alle patate e alle cipolline gratinate. In cottura tutti i succhi delle verdure si fondono e si mescolano dando alle patate un sapore più ricco. Però i pomodori col riso sono un po' lunghetti da preparare e, all'epoca, non mi ero nemmeno mai cimentata nel tentativo. Allora avevo pensato di provare a ricreare quel gusto così.

Tempo di preparazione:
35 minuti

Ingredienti per 2 persone:
2 patate medie
alcuni pomodorini a grappolo
un cipollotto di Tropea
erbe aromatiche miste (maggiorana, origano, timo)
sale e pepe q.b.
olio extravergine di oliva

In una teglia, foderata di carta da forno, unire le patate, sbucciate, lavate e ridotte a cubetti, i pomodorini divisi a metà e la cipolla tagliata ad anelli non troppo sottili. Condire con le erbe aromatiche, il sale, una macinatina di pepe e un cucchiaio d'olio. Mettere la teglia in forno già caldo a 200° e cuocere per circa mezz'ora.

Cotte così le patate al forno, che di solito quando si raffreddano fanno abbastanza schifo, diventano buonissime anche se non sono più calde. Anzi, a me hanno risolto pù di una cena fredda o a buffet perchè si preparano prima, nel frattempo si insaporiscono, si servono per antipasto o per contorno ed infine, se avanzano, si possono mescolare con un uovo, un po' di ricotta e un po' di parmigiano e voilà, si trasformano in un ottimo sformato!

lunedì, agosto 20, 2012

No, non me ne sono andata, sono sempre qui: pasta fredda con filetti di sgombro e olive di Gaeta

Si, lo so, in questi giorni sono stata un po' latitante ma che vi devo dire, è la settimana di ferragosto, vivo al mare, sono i giorni in assoluto più movimentati dell'anno e quasi non mi ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta che ho mangiato a casa (e a dire la verità dopo qualche giorno comincio proprio ad aver bisogno di smarmittare un po' in cucina e di farmi una tranquilla cenetta, tipo due cuori e una capanna e tutti i miei gattoni intorno!).
Ma una ricettina al volo per voi ce l'ho ed è un'insalata di pasta che ho voluto provare qualche giorno fa. Era nata per il cestino del pranzo da portare al mare, poi al mare non sono andata più ma consumata a casa era buona lo stesso! E' una variante dai gusti un po' più decisi della classica pasta fredda con il tonno.

Tempo di preparazione:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
180 gr. di conchiglie rigate
una confezione di sgombro sott'olio
una manciata di olive nere di Gaeta
una manciata di capperi
un paio di pomodori San Marzano
una manciata di pinoli
origano
sale q.b.
olio extravergine di oliva
peperoncino tritato q.b.
limone (facoltativo)

Mentre le conchiglie si cuociono in acqua bollente salata, in un'ampia ciotola riunire lo sgombro accuratamente sgocciolato, i pomodori lavati, privati dei semi e ridotti in piccola dadolata, i pinoli tostati in un padellino antiaderente, le olive sciacquate dal liquido di conservazione, i capperi anch'essi scolati. Condire con sale, olio, origano, un po' di peperoncino e, se piace, con un po' di succo di limone.
Scolare la pasta molto al dente e farla raffreddare sotto un getto d'acqua, mescolandola con cura.
Unire la pasta al condimento, regolare se necessario di sale ed olio, e lasciarla insaporire per un po'.....più tempo passa più, ovviamente, è buona per cui, se riuscite, organizzatevi in anticipo.

mercoledì, agosto 15, 2012

Spaghetti alla chitarra con ragù bianco di spigola e basilico

Ferragosto! La festa dell'estate.....mille modi per trascorrere questa giornata: al mare, con una scampagnata in montagna, con una grigliata, con una festa in spiaggia, ma anche, perchè no, con una cena tra amici. E se scegliete questa opzione, niente di meglio di un menù al sapore di mare.
Eccovi allora una ricetta veloce ma gustosissima, da provare perchè non vi ruberà molto tempo ai fornelli e vi permetterà di fare bella figura senza rinunciare al piacere di festeggiare.
Unica cosa, chiedete al vostro pescivendolo di sfilettarvi la spigola, sarà tutto molto più semplice!

Tempo di preparazione:
25 minuti

Ingredienti per 2 persone:
una spigola di circa 2 hg, sfilettata
180 gr. di spaghetti alla chitarra
(o fettuccine, o tagliolini)
aglio
peperoncino
alcune foglie di basilico
alcune foglie di prezzemolo
1/2 bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine di oliva
sale q.b.

Portate ad ebollizione l'acqua per la pasta. Intanto in una padella piuttosto ampia far soffriggere l'olio con il prezzemolo tritato, l'aglio e il peperoncino. Unire i filetti di spigola e il basilico intero, e farli cuocere mescolandoli e sfaldandoli via via. Dopo cinque minuti circa sfumare con il vino bianco, quindi salare e diluire con un po' di acqua di cottura della pasta. Scolare gli spaghetti al dente e saltarli nella padella con la spigola, facendo attenzione a non farli asciugare troppo. Servire con un giro di olio a crudo.

martedì, agosto 14, 2012

Insalata di riso integrale con salmone, rucola e lime

L'idea per questa insalata di riso, sfiziosa ma veloce, l'ho presa da un caffè-enoteca dove ero andata a pranzo tempo fa. L'originale era fatta con il riso Venere, che personalmente adoro, ma al momento di fare la spesa non sono riuscita a trovarlo (ufff....) e così ho pensato di sostituirlo con il riso integrale.
Io l'ho fatta per una cena venuta fuori un po' all'ultimo momento e devo dire che non ci è voluto molto per prepararla anche se, fatta in anticipo e lasciata un bel po' ad insaporire, sarebbe stata sicuramente ancor più buona.
Tempo di preparazione:
30 minuti

Ingredienti per 2 persone:
180 gr. di riso integrale
100 gr di salmone affumicato
un mazzetto di rucola
un lime
qualche piccola scaglia di parmigiano reggiano
sale e pepe q.b.
olio extravergine di oliva

Mettere a cuocere il riso integrale per il tempo indicato sulla confezione. Intanto nella ciotola che dovrà contenere l'insalata unire il salmone tagliato a pezzetti, la rucola lavata, asciugata e tritata grossolanamente, le scagliette di parmigiano. Condire con un'emulsione ottenuta mescolando, in un barattolo con il tappo, un paio di cucchiai di olio, il succo del lime, un pizzico di sale e una macinata di pepe. Scolare il riso e farlo raffreddare risciacquandolo con acqua corrente, quindi versarlo nella ciotola con il condimento. Mescolare, se occorre regolare di sale e olio, e servire subito oppure lascire insaporire in frigo. In questo caso però, sarà meglio tirarlo fuori una mezz'ora prima di servirlo affinchè non sia troppo freddo.

lunedì, agosto 13, 2012

Il prezzemolo sott'olio

Agosto, tra i mesi estivi, è il più ricco in assoluto di prodotti della terra. E' il mese in cui pomodori, basilico, peperoni e peperoncini, melanzane e erbe aromatiche giungono all'apice della produzione e i raccolti dell'orto sono ricchi e generosi.
Io purtroppo l'orto non ce l'ho, ma ho la fortuna di avere qualcuno che ogni tanto mi regala qualcosa. E così l'altro giorno mi sono ritrovata in casa una quantità impressionante di prezzemolo e un problema: come conservarlo! Non volevo congelarlo perchè diventa una pappetta molliccia e insapore, potevo farci la salsa verde ma non avevo più posto nel congelatore.....alla fine mi sono messa a scartabellare nella mia nuova bibbia della conserva ("Conservare frutta e verdura" di S. Franconeri e W. Pedrotti, edito da Giunti Demetra) e ho deciso di farlo sott'olio, ma con l'aggiunta di un po' di peperoncino fresco.
Tempo di preparazione:
mezz'ora

Ingredienti:
prezzemolo a volontà
peperoncino
sale grosso
olio extravergine di oliva

Selezionare con attenzione il prezzemolo, scartando le foglie rovinate. Lavarlo accuratamente e asciugarlo con cura, aiutandosi con la centrifuga per l'insalata. Aiutandosi con il mixer tritare grossolanamente il prezzemolo e il peperoncino, preferibilmente fresco e privato dei semi (mi raccomando, occhio a lavarvi accuratissimissimamente le mani dopo aver maneggiato il peperoncino!!!). Nei barattoli, accuratamente lavati con acqua calda e asciugati, disporre uno strato di trito e uno di sale grosso, uno di trito e uno di sale grosso e così via, finchè non si arriva a un centimentro dal bordo. Versare a filo l'olio finchè non avrà impregnato il sale e il trito, avendo cura di coprire abbondantemente il tutto. Tappare e conservare in luogo fresco e asciutto o in frigo.
Una conserva di questo tipo si mantiene soprattutto grazie al sale, inoltre andrà usata previa cottura. Costituirà infatti un'ottima base per soffritti di aglio, olio e peperoncino.
Un'ultima avvertenza: data l'alta quantità di sale consiglio di non salare ulteriormente i piatti, e di non usarla ad esempio per un sugo di vongole che sono già molto saporite da sole!

venerdì, agosto 10, 2012

Insalata tiepida di seppie

Tempo fa ve l'avevo detto che con il sopraggiungere dell'estate si risveglia in me una feroce mangiatrice di pesce. Non so perchè, in generale è un cibo che mi piace molto ma d'inverno riesco a stare lunghi periodi senza nemmeno pensarci. Invece con l'arrivo dei primi caldi, e via via che l'estate avanza, il pesce diventa per me una necessità fisiologica....sarà che vivo in una cittadina di mare e che con i primi week end di bel tempo si comincia  a spargere per l'aria il classico odore di frittura di mare! O forse capita anche a voi?
Comunque sia, questo è un piattino davvero veloce e buono, semplicissimo da fare anche se non siete molto pratici. Magari se avete un pescivendolo di fiducia fatevi pulire da lui le seppie, che sicuramente è la parte più noiosa!

Tempo di preparazione:
25 minuti

Ingredienti per 2 persone:
2 seppie
una foglia di alloro
1/2 cipolla
una costa di sedano,
una carotina
prezzemolo
1/2 bicchiere di vino bianco secco
un limone
olio extravergine di oliva
sale e peperoncino tritato q.b.

In una casseruola mettere le seppie pulite e lavate, mezza carota, mezzo sedano, la foglia di alloro, la mezza cipollina, il vino, un rametto di prezzemolo. Portare ad ebollizione e cuocere venti minuti dal bollore. Intanto ridurre a minuscola dadolata il resto della carota e del sedano e tritare il prezzemolo. In un barattolo versare un cucchiaio di olio, un pizzico di sale, un po' di peperoncino e il succo di mezzo limone. Chiudere il barattolo ed agitarlo in modo da ottenere una emulsione.
Quando le seppie saranno cotte scolarle, affettarle sottilmente aiutandosi con forchetta e coltello, condirle con la dadolata di verdure, il trito di prezzemolo e la citronnette.
Il gioco è fatto!
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