giovedì, maggio 31, 2012

L'angolo benessere: lo scrub al gelsomino

Tra una pignatta e un mestolo, tra un forchettone e una padella, tra un fritto misto e una vellutata light, ogni tanto una breve pausa per un po' di sano relax e una piccola remise en forme ci vuole proprio!
Da un po' di tempo a questa parte ho cominciato ad interessarmi anche un po' di erboristeria spicciola e cosmesi fai da te. A muovermi in questo senso è stata da una parte la mia solita curiosità, dall'altra la constatazione che spesso acquistiamo cosmetici che costano un sacco di soldi, che sono pieni di sostanza chimiche  e che molto spesso sono testati su animali.
Ora, ho pensato che magari non sono in grado di fare grandi cose, però se nel mio piccolo almeno qualcosa riesco a produrla da me, riuscirò in un colpo solo a far del bene all'ambiente, al mio portafoglio e a me stessa.
E poi, appassionandomi piano piano a questo genere di cose, ho cominciato anche ad assaporarne il fascino remoto: pensate al profumo rassicurante di un erboristeria, ai gesti sapienti di generazioni che prima di noi hanno compiuto i loro rituali di bellezza, alla lentezza, a quel qualcosa di magico che sempre si sprigiona da una conoscenza antica quasi come l'uomo........

Tra le cose che ho cominciato a fare da sola, una delle più elementari è lo scrub. Il procedimento base è semplicissmo: si prende un barattolo, ci si versa del sale fino da cucina, si ricopre fino a saturazione di olio di oliva, poi si usa sotto la doccia, con la pelle asciutta, prima del normale lavaggio.
Il sale è energizzante e ricco di sali minerali, e lo sfregamento favorisce allo stesso tempo l'eliminazione delle cellule morte, delle tossine e dei famigerati liquidi in eccesso. L'olio d'oliva invece è l'idratante per eccellenza ed aiuta ad evitare che l'azione meccanica del sale desquami la cute.
Ciò detto si possono pensare infinite varianti, a base di sale grosso o fino, con olio di oliva, di mandole, di karitè, con essenze naturali, con fiori vari, adatti veramente a tutti gli scopi e a tutte le pelli, e spero con il tempo di raccontarvene altre. 

Quello di oggi, intanto, ho voluto provarlo in omaggio ad uno dei miei fiori preferiti, il gelsomino, piccola stella profumatissima che ogni anno annuncia l'arrivo dell'estate e delle prime cene all'aperto, non senza evocare il fascino di magiche notti d'Oriente e il ricordo delle case bianche e blu di Sidi Bou Said.....




Si raccolgono un paio di manciate di fiori di gelsomino e si mettono sotto sale fino in un barattolo a chiusura ermetica, lasciando tutto a maturare al buio per circa una settimana e aggiungendo altro sale via via che i gelsomini si asciugano. Trascorso questo tempo si può unire l'olio, io ho usato quello di mandorle dolci che è più neutro, anche come profumo, rispetto a quello di oliva. Ben coperto si manterrà in frigorifero per un'altra decina di giorni. Ma dopo una settimana di attesa io non ho resistito oltre e l'ho provato subito! Se lo provate fatemi sapere se anche voi, come me, avete cominciato a sentirvi bene fin dal momento in cui avete colto i fiori......

Roselline al limone con asparagi, pinoli e salvia croccante

L'altro giorno mi aggiravo incantata tra i padiglioni del Maremma Wine Food Shire, persa tra gli odori e i sapori di una terra, la mia, i cui prodotti, sebbene poco conosciuti ai più, hanno poco o nulla da invidiare ai "parenti" più famosi. Tra vini, formaggi, salumi e altre delizie sono infine approdata al mini market, e lì la voglia di portarmi a casa un assaggio delle eccellenze del mio territorio ha avuto la meglio su crisi, Imu, caro benzina e quant'altro. E così, tra le altre cose, mi sono ritrovata in casa una confezione di Roselline al Limone e, ansiosa di assaggiarle, mi sono inventata questa ricetta.
Potete provarla anche senza avere a disposizione questo tipo di pasta, a patto che completiate il piatto con una leggera grattugiata di scorza di limone che gli conferisce una nota fresca e molto gradevole. 

Tempo di preparazione:
40 minuti

Ingredienti per due persone:
200 gr. di Roselline al Limone
(o altra pasta corta)
una ventina di asparagi
una cipolla piccola
una manciata di pinoli
6 foglie di salvia
1/2 limone non trattato
sale
olio extravergine di oliva
parmigiano reggiano (facoltativo)

In una casseruola di medie dimensioni versare una quantità di olio di oliva sufficiente a coprirne il fondo, farlo scaldare e friggervi le foglie di salvia finchè non diventano croccanti. Nel frattempo far tostare i pinoli in un padellino antiaderente senza olio, quindi metterli da parte e cominciare a far scaldare l'acqua per la cottura della pasta. Quando la salvia sarà croccante levarla dall'olio di cottura e metterla a sgocciolare su un foglio di carta da cucina, avendo cura di non romperla. Dalla casseruola levare la maggior parte dell'olio della salvia* e lasciarne circa un cucchiaio, aggiungervi la cipolla affettata sottilmente, farla imbiondire, quindi unire gli asparagi lavati e tagliati a rondelle di circa mezzo centimetro, salare e far rosolare; dopo tre-quattro minuti sfumare con il succo di mezzo limone, quindi allungare con un po' di acqua e portare a cottura, coperti, per circa 10 minuti.
Nel frattempo lessare la pasta per il tempo indicato sulla confezione (ma se usate le Roselline attenzione, c'è scritto 7 minuti ma ce ne vorranno circa il doppio!), quindi scolarla e saltarla velocemente con il sugo agli asparagi, completando il piatto con i pinoli tostati, le foglie di salvia, una grattata di parmigiano (facoltativo), e se necessario con un filo di olio a crudo e con la buccia di limone.

*Se non vi va di buttare l'olio tenete presente che è aromatizzato alla salvia e che potete sempre metterlo in un barattolino e conservarlo per qualche giorno, utilizzandolo all'occorrenza per condire un piatto di carne bianca alla griglia o delle verdure lesse.

Sformatini di carote

A giudicare dalle statistiche del blog pare che le ricettine low fat siano tra le più apprezzate....ed allora, amici amanti della buona tavola ma attenti alla linea, questi sformatini sono per voi. Potete apprezzarli come piatto unico, accompagnati da un bel contorno di stagione, oppure proporli come delicato antipasto.
Ah, tranquilli, lo so che le carote piacciono a poche persone ma credetemi, fatte così sono talmente buone che nessuno finora le ha mai riconosciute!

Tempo di preparazione:
45 minuti

Ingredienti per 2 persone:
6 carote
200 gr. di ricotta di mucca
2 uova
parmigiano reggiano
noce moscata
sale
olio extravergine di oliva
il succo di mezzo limone
trito aromatico (dragoncello, maggiorana, timo)

Lessare in poca acqua le carote sbucciate e tagliate a pezzetti per cira un quarto d'ora, poi frullarle con il minipimer insieme alla ricotta, le uova, una manciata di parmigiano grattugiato, una grattata di noce moscata e un po' di sale. Oliare leggermente le tegliette individuali, o una teglia unica, e versarvi il composto. Appoggiarle quindi dentro una teglia più grande, riempirla d'acqua per metà e cuocere a bagnomaria in forno già caldo a 220° per circa venti minuti.
Nel frattempo in un barattolo versare un cucchiaio di olio, il succo di mezzo limone, sale, un pizzico di pepe e abbondante trito aromatco, poi chiudere il barattolo e agitarlo fino ad ottenere una citronnette ben amalgamata.
A fine cottura disporre gli sformatini (meglio se tiepidi) su un letto di lattughino, irrorare con la salsina e servire.....bon appetit!

mercoledì, maggio 30, 2012

Insalata tiepida di carciofi con sale al limone

L'altro giorno vi dicevo che non è necessario rinunciare al gusto e alla vista in tavola per riuscire a perdere qualche chiletto di troppo. Questa ricetta, semplice semplice, ne è una prova.


Tempo di preparazione:
20 minuti

Ingredienti per 2 persone:
8 carciofini freschi
una decina di bacche di pepe nero
una foglia di alloro
uno spicchio di aglio "vestito"
un limone
sale aromatizzato al limone*
timo fresco
olio extravergine di oliva

Pulire i carciofini, dividerli a metà, lavarli in una ciotola d'acqua acidulta con il succo di mezzo limone e metterli a cuocere, per circa 10 minuti, in una casseruola insieme alla foglia di alloro, al pepe nero, allo spicchio di aglio, coprendo d'acqua a filo.
Una volta che i carciofi sono cotti scolarli e condirli co sale aromatizzato al limone*, un filo di olio e alcune foglioline di timo.

Assaggiateli....non vi sembrano decisamente meglio dei poveri carciofi bolliti?!?

* A presto un post su un ottimo sale aromatizzato al limone, rigorosamente home made!

Crema di piselli

Questa è una ricetta molto semplice, povera di grassi e ricca di vitamine e sali minerali, ideale per un primo piatto leggero o, alla moda d'oltralpe, come leggero hors d'oeuvre prima di una cena un po' più impegnativa.


Tempo di preparazione:
30 minuti

Ingredienti per due persone:
300 gr. di piselli freschi sgranati
2 patate
1 carota
1 costola di sedano
1 cipolla
3 chiodi di garofano
parmigiano reggiano in scaglie (facoltativo)
sale
pepe
olio extravergine di oliva

In una casseruola mettere le patate sbucciate, lavate e tagliate a piccoli pezzi, insieme ai pisellini, la carota, la costola di sedano e la cipolla steccata con i chiodi di garofano. Coprire a filo con acqua e portare ad ebollizione. Trascorsi 2o minuti, mettere da parte un po' di pisellini per la rifinitura del piatto, levare la cipolla, la carota e il sedano e frullare tutto con il minipimer.
Se necessario far restringere un po' a fiamma alta fino ad ottenere una consistenza cremosa. Aggiustare di sale e servire tiepida dopo aver aggiunto i pisellini tenuti da parte, le scagliette di parmigiano, una macinata di pepe fresco e, a piacere, un filo d'olio.

Due amiche svizzere + un matrimonio = sciroppo di sambuco!

......e poi dicono che la matematica non sia un'opinione!

La storia di questo sciroppo è lunga e tortuosa.....comincia un mesetto fa, mentre ero ospite a cena da  Heidy, un'amica svizzera che gestisce un agriturismo da favola vicino a Cinigiano (Gr), ameno paesino tra le pinete di Maremma e i boschi dell'Amiata. Per dissetarci ci fa assaggiare il suo sciroppo di sambuco diluito in un po' d'acqua fresca. Io prima mi estasio per il sapore fresco e dissetante della bibita, poi comincio a struggermi dal desiderio di provare a farlo anche io, poi mi deprimo pensando che non ho mai visto l'ombra di un sambuco nel raggio di cinquanta chilometri da casa mia, infine vengo colta da una sensazione di nostalgia per la mia vecchia casina con giardino/orto dove, tra le altre cose, in questi giorni ci sarà per l'appunto un sambuco in fiore! Per la cronaca, nel caso voleste cercarlo, la pianta in questione si presenta così:
Flash forward: circa un mese dopo sono invitata al matrimonio del mio migliore amico, la cerimonia si tiene a Santa Marinella (Roma) e il ricevimento in un bellissimo castello rinascimentale alle porte della capitale. Nell'occasione, tra gli altri amici di vecchissima data, sono con Barbara, (mezza) svizzera e come me appassionata e curiosa sperimentatrice di ricette, pozioni e rimedi vari. Intorno al castello, lontano anni luce dal traffico e dallo smog, siepi e siepi di sambuco fiorito! Le dico dello sciroppo e si entusiasma anche lei......il matrimonio termina con due invitate, in abiti eleganti, abbarbicate alle piante per coglierne i fiori........

Ed eccovi il frutto delle nostre fatiche!

Tempo di preparazione:
48 ore per la maceratura
20 minuti per la bollitura
Ingredienti:
una ventina di fiori di sambuco
acqua
2 limoni
zucchero pari al peso dell'acqua usata
Mettere i fiori in un contenitore e riempire d'acqua fino a sommergerli. Coprire con una retina e lasciarli in infusione, possibilmente al sole, per circa 48 ore. Trascorso questo tempo, separare i fiori dall'acqua con l'aiuto di un setaccio a maglie molto fini, pesare l'acqua e unirla, in una casseruola, ad una pari quantità di zucchero. Aggiungere il succo filtrato dei due limoni e lasciar bollire per 15-20 minuti.
Versare lo sciroppo nelle bottiglie (pulite e asciutte), farlo raffreddare, tappare e conservare in frigo.

Potete gustarvelo diluito in acqua per una bevanda dissetante e depurativa, oppure sciolto in un calice di prosecco ghiacciato per un aperitivo insolito e raffinato.

martedì, maggio 29, 2012

Involtini di tacchino con asparagi al vapore

Nonostante il clima in questi giorni ci affligga con temporali tropicali e repentini sbalzi di temperature, l'estate si avvicina e con essa, inesorabile e puntuale, la prova costume. A questo proposito l'altro giorno il mio fidanzato mi faceva notare come, tra cenine romantiche, cenette con amici, esperimenti per il blog, la nostra linea non fosse certo invidiabile......e come dargli torto?
Io però non mi sono mai rassegnata ad ingozzarmi tutti i giorni di tacchino alla griglia ed insalata, non ce la faccio, ho bisogno di variare la dieta e i sapori. E poi sono convinta che non occorra mortificare più di tanto il gusto e la vista per dimagrire. Come al solito, si tratta di mettere un po' in moto la fantasia e di sforbiciare qua e là un po' di calorie per ottenere dei piatti che mettano d'accordo il palato con il girovita.
E questi involtini ci riescono alla grande!

N.B. per questo piatto vi servirà un cestello per la cottura al vapore, in bambù o di metallo, e una pentola che si possa chiudere perfettamente con il suo coperchio in modo da non far fuoriuscire troppo vapore durante la cottura.

Tempo di preparazione: 
30 minuti

Ingredienti per 2 persone:
6 fette di petto di tacchino
una decina di asparagi
una cipolla
una foglia di alloro
mezzo limone
dragoncello tritato (fresco o secco) 
sale
peperoncino in polvere (o pepe nero)
10 gr. di olio extravergine di oliva

Disporre una per volta su un tagliere le fette di tacchino, disporvi sopra un paio di asparagi tagliati a metà e avvolgere tutto, ottenendo dei piccoli rollè da fissare con un paio di stecchini di legno o con un paio di giri di spago da cucina.
Riempire la pentola con due dita di acqua, unire la foglia di alloro e la cipolla sbucciata, appoggiare il cestello per la cottura a vapore (facendo attenzione che il fondo non tocchi l'acqua) con sopra gli involtini, coprire tutto, portare l'acqua ad ebollizione e far cuocere per circa venti minuti dal bollore.
Intanto preparare la citronnette: in un barattolo mettere l'olio, il succo del mezzo limone, sale, peperoncino e il dragoncello, chiudere con il tappo e scuotere vigorosamente per emulsionare tra loro i condmenti.
Quando gli involtini saranno cotti affettarli non troppo sottilmente, disporli sul piatto e irrorarli con la citronnette, allungandola un po', se fosse necessario, con il fondo di cottura della carne.

Io li ho serviti con un misto di verdure al vapore, ma potete accompagnarli anche con una semplice insalata mista. Provateli e fatemi sapere se siete d'accordo con me!

Caterina e il clafoutis di ciliegie

Bene, non so se qualcuno di voi lo ha notato ma finora non ho mai pubblicato ricette di dolci. La verità è che nel settore pasticceria sono un vero disastro! Non ne faccio quasi mai, e se li faccio vengono degli sgorbi.....
Quindi l'altro giorno stavo rimuginando su questo problema con una certa preoccupazione, insomma, capitemi, un blog che parla soprattutto di cucina e dove non c'è nemmeno un dolcino, che razza di blog è?!?
Nel frattempo arrivo a casa, apro Facebook, trovo un messaggio della mia amica Caterina (in cui mi dice che sta facendo un dolce), e mi si accende una lampadina: mi ci vogliono delle "guest star"!! Io ho un sacco di amiche che fanno dolci paradisiaci.......saranno loro, di volta in volta, ad essere ospiti di "The Dreaming Seed"!!

E dunque, amici, sono lieta di presentarvi la mia prima ospite ed ispiratrice, Caterina, con il suo Clafoutis alle ciliegie!

Tempo di preparazione:
1 ora

Ingredienti:
500 gr ciliege
140 gr zucchero
120 gr farina
4 uova
5 dl di latte
0,5 dl di kirsch (oppure liquore alla ciliegia)
una bustina di vanillina
20 gr burro
sale

Snocciolare le ciliege e metterle direttamente in una teglia imburrata. Lavorare le uova con lo zucchero e piano piano unire la farina setacciata; aggliungere lentamente all'impasto anche la vanillina e un pizzico di sale; versarvi il latte poco alla volta, quindi il liquore, continuando a lavorare l'impasto con un cucchiaio di legno fino ad ottenere un composto omogeneo e senza grumi.
A questo punto versare la pastella sulle ciliege direttamente nella teglia ed infornare a 190 gradi per 45 minuti. Se il dolce si dovesse scurire troppo in superficie a metà cottura è consigliabile coprirlo con un foglio di alluminio che lo mantenga umido.
Servire il clafoutis cosparso di zucchero a velo.

Bene, godetevelo e nel frattempo, con il pensiero, ringraziate Caterina!

Fusilli con pisellini ed erbe aromatiche

Qualche giorno fa un'amica, che ha la fortuna di poter attingere verdure fresche da un orto, mi ha chiesto se avevo altre ricette con i pisellini, che in questo periodo abbondano. Questa è per lei:

Tempo di preparazione:
25 minuti

Ingredienti per 2 persone:
100 gr. di fusilli
una ciotola di pisellini sgranati
6-8 pomodorini
1 cipollotto novello
trito di prezzemolo e maggiorana
pecorino romano grattugiato (facoltativo)
olio extravergine di oliva
sale

In una pentola abbastanza capiente portare ad ebollizione l'acqua per la cottura dei fusilli.
Intanto in una padella di medie dimensioni soffriggere in un filo d'olio il cipollotto affetatto sottilmente e quando questo sarà imbiondito aggiungere i pomodorini divisi in quarti, salando e cuocendo circa cinque minuti coperti.
Nel frattempo l'acqua sarà giunta a bollore, quindi salare, versare i fusilli e cuocere per il tempo indicato sulla confezione. Cinque minuti prima che la pasta sia cotta unire nella stessa pentola i pisellini sgranati.
Scolare il tutto e ripassare nella padella con i pomodorini, allungando un po' con l'acqua di cottura della pasta se necessario. Servire i fusilli abbondantemente cosparsi con il trito di erbe aromatiche e, a piacere, con il pecorino grattugiato.

Buon appetito Dada!

lunedì, maggio 28, 2012

Moscardini in umido con carciofi

La stagione dei carciofi è agli sgoccioli (e qualcuno, a cui li ho fatti mangiare in tutte le salse negli ultimi due mesi, dirà: "Era l'ora!!"), ma prima che finisca del tutto ne ho comprati un sacco, di quelli piccolini, teneri, che di solito si fanno sott'olio.....e così l'altra sera, che avevo tanta ma tanta voglia di pesce, ho pensato di unirli ai moscardini e di vedere che cosa ne veniva fuori.
Una ricetta semplice e poco calorica che vi consiglio di provare in questi giorni.


Tempo di preparazione:
20 minuti di santa pazienza per pulire i moscardini

Tempo di cottura:
50 minuti nel tegame di coccio
30 minuti in pentola a pressione

Ingredienti per due persone:
1/2 kg. di moscardini
 4 carciofi
1 limone
1/2 bicchiere di polpa di pomodoro
1/2 bicchiere di vino bianco
1 spicchio d'aglio
1 peperonciono
prezzemolo tritato
olio extravergine di oliva

In un tegame, preferibilmente di coccio, mettere i moscardini già puliti, la polpa di pomodoro, il vino bianco, lo spicchio d'aglio "vestito" ed il peperoncino, niente sale nè olio, coprire e far cuocere a fuoco basso con la retina spargifiamma per circa 40 minuti; se usate invece la pentola a pressione bisognerà accorciare i tempi, calcolando circa 20 minuti a partire dal fischio.
Trascorso il tempo indicato, scoperchiare e aggiungere i carciofi che avrete intanto sfogliato, lavato in acqua acidulata con il succo di limone e tagliato a spicchi, facendo cuocere a fiamma viva per altri 10 minuti, senza coprire.
Servire cosparso di prezzemolo tritato e, a piacere, con un filo di olio a crudo.

Riso Venere con cozze, zucchine e pomodorini

Questo piatto, rivelatosi decisamente poco fotogenico, nonostante le apparenze è veramente gustoso!
Ai sapori mediterranei delle verdure e del pesce unisce il tocco esotico del riso Venere, mentre la cottura veloce nel wok consente di usare pochi grassi e di conservare tutti i principi nutritivi delle verdure, salvando gusto e linea!



Tempo di preparazione:
45 minuti

Ingredienti per quattro persone:
400 gr. di riso Venere
1 kg. di cozze
4 zucchine piccole
6 pomodori ciliegini
prezzemolo
peperoncino
aglio
olio extravergine di oliva

In una capace casseruola portare ad ebollizione l'acqua necessaria a lessare il riso, quindi salare (poco) e unire il riso, che impiegherà 35-40 minuti per giungere a cottura. Nel frattempo mettere le cozze in un tegame abbastanza ampio, coprirle e farle aprire a fiamma bassa (ci vorranno 5-10minuti). Quando saranno aperte, privare parte delle cozze del guscio, lasciandone alcune per la decorazione finale del piatto, poi filtrarne il liquido di cottura mettendone da parte una tazza.
In un wok, o in una padella antiaderente piuttosto grande, versare un filo di olio, quindi saltare velocemente le zucchine tagliate a listarelle, finchè non saranno rosolate, dopodichè metterle da parte in una ciotola. Saltare velocemente anche i pomodorini tagliati in quarti, con uno spicchio di aglio e un peperoncino. Non salare nè le zucchine nè i pomodori.
Quando il riso sarà cotto scolarlo e passarlo nel wok, unendo le cozze, le zucchine e la tazza di liquido di cottura tenuto da parte e saltando velocemente per fare insaporire.
Servire con prezzemolo tritato finemente e, a piacere, con un filo di olio a crudo.

venerdì, maggio 25, 2012

Tagliatelle allo zafferano con fiori di zucca e pistacchi di Bronte

Confesso, fondamentalmente sono una persona pigra....però quando mi scatta la molla giusta divento un'iperattiva. Certo, un po' di sano equilibrio nella vita non guasterebbe, ci sto lavorando, ma nel frattempo continuano a capitarmi quei momenti in cui le energie sembrano ribellarsi all'ozio e si riversano, quasi mio malgrado, in una serie di attività frenetiche.
Un po' come l'altro pomeriggio, quando dopo un pisolino sono schizzata via dal letto con una serie di idee che mi frullavano nel cervello, e così mentre preparavo delle mini quiche agli asparagi già pensavo a cosa potevo fare con i magnifici fiori di zucca che avevo comprato la mattina stessa dalla mia fruttivendola di fiducia. E così sono nate queste fettuccine fatte in casa, dall'aspetto un po' grossolano ma arricchite dall'aroma dello zafferano e dai colori oro e verde dei fiori di zucca e dei pistacchi di Bronte........

Tempo di preparazione:
1 ora per la pasta, compresa mezz'ora di riposo;
10 minuti per il condimento

Ingredienti per due persone:
200 gr. di farina 00
2 uova
zafferano
2 mazzetti di fiori di zucca
2 cucchiai di pistacchi di Bronte sgusciati
una piccola cipolla
peperoncino
olio extravergine di oliva
burro (facoltativo)
parmigiano reggiano (facoltativo)
sale

In una ciotola versare la farina 00 creando al centro un incavo dove metterete le due uova, un pizzico di sale, lo zafferano in polvere e appena un filo d'olio. Iniziare sbattendo le uova e incorporando via via la farina, poi lavorare energicamente la pasta per circa 10 minuti, con le mani cosparse di farina per non farla attaccare, fino ad ottenere una palla dalla consistenza omogenea da lasciar riposare per circa mezz'ora coperta.
Trascorso questo tempo stenderla, a mano o a macchina, avendo sempre cura di infarinare mani e superfici di lavoro, e tagliarla alla larghezza preferita.
Per il condimento, far soffriggere in un velo di olio la cipolla e il peperoncino, unire i fiori di zucca lavati, privati degli stimmi e tagliati a striscioline sottili, salare, coprire e lasciar stufare a fuoco basso per cinque minuti, quindi allungare con un mestolo di acqua di cottura della pasta.
Condire le fettuccine, nel frattempo lessate in acqua bollente salata, con il sugo dei fiori, i pistacchi tritati grossolanamente, una noce di burro o un filo di olio a crudo, e parmigiano a piacere.

E se proprio non avete voglia o tempo di giocare con uova e farina, compratevi le fettuccine, sciogliete lo zafferano nel sughetto e godetevi un piatto che si può preparare in dieci minuti!

Mini quiche agli asparagi

A volte, in cucina come nella vita, basta cambiare un piccolo dettaglio e già le cose assumono un'aria nuova e un altro aspetto.
Come nel caso di questa ricetta, la cui piccola particolarità non sta tanto negli ingredienti o nel procedimento, quanto nella presentazione che, rispetto ad una quiche tradizionale, le conferisce un aspetto un po' più raffinato e.....non so, mi viene in mente l'aggettivo "intimo".


Tempo di preparazione:
40 minuti

Ingredienti per due persone:
una confezione di pasta brisèe
200 gr. di ricotta di mucca
una ventina di asparagi
uno scalogno
un uovo
due cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
10 gr. di olio extravergine di oliva
noce moscata
due cucchiaini di semi di papavero
sale

In una padella di medie dimensioni lasciar soffriggere nell'olio lo scalogno affettato a velo, quindi unire gli asparagi lavati e tagliati a rondelle delle dimensioni di mezzo centimetro circa. Salare e coprire, lasciando cuocere per circa 10 minuti, allungando appena con un po' di acqua se necessario.
Intanto in una ciotola mescolare la ricotta, l'uovo, il parmigiano, una grattata di noce moscata e un pizzico di sale fino ad ottenere una crema omogenea. Aggiungere gli asparagi che saranno ormai cotti al punto giusto.
Foderare le tegliette individuali con carta da forno e adagiarvi la pasta brisèe, tagliata nella misura adatta  e avendo cura di lasciare un buon margine per il bordo delle quiche. Riempire con la farcia agli asparagi, ripiegare i bordi di pasta, spolverare con i semi di papavero e cuocere in forno, già caldo, a circa 220° gradi per 20 minuti.

Le quiche sono buone sia calde che fredde, e accompagnate da una ricca insalata diventano un perfetto piatto unico. E se usate una pasta priva di grassi animali, tipo quella della Vallèe, la potranno mangiare anche i vostri amici latto-ovo-vegetariani.

P.S. So che una food blogger che si rispetti avrebbe dovuto fare la pasta brisèe con le sue manine, ma ho delle ottime attenuanti: mentre preparavo le quiche stavo anche facendo la pasta in casa....perdonata??

giovedì, maggio 24, 2012

Siamo tutti un po' creativi...persino io!!


Oggi concedetemi una pausa dai fornelli e permettetemi di parlare di altre forme di creatività.
Onestamente ho sempre creduto di esserne quasi del tutto sprovvista, salvo quel po' che sfoderavo in cucina, ed ero anche molto rassegnata all'idea. In fondo, pensavo tra me e me, non siamo mica tutti uguali, avrò altre doti.....

In realtà non è che poi con il tempo io sia diventata il genio della creatività, ma ad un certo punto, e non so nemmeno bene il perchè, una sorta di energia nuova e di curiosità mi hanno lentamente spinto in cerca di nuovi spunti e ispirazioni. Si sa, il web ne è pieno, ma quello che non esiterei a definire come un vero "colpo di fulmine" mi ha folgorato circa un anno fa, quando di sito in sito sono approdata a Pinterest.


Bottiglie come serre
Pinterest (dall'Inglese to pin, appendere e interest, interesse) è un social network che permette agli utenti di creare delle lavagne virtuali su cui appuntare e organizzare link ai siti di proprio interesse. Invece di avere una barra dei Preferiti lunga due chilometri e mezzo l'utente è in grado, attraverso il "Pin It Button", di appuntare il sito che sta visitando, e che vuole ritrovare in seguito, su una delle sue lavagne virtuali. Può inoltre vedere le lavagne degli altri membri, "repinnare"  i loro pin, e interagire con loro.
Tra l'altro una pagina Pinterest è visivamente molto bella perchè ogni link è rappresentato da una foto.

Bene, per me è stato amore a prima vista! Una fonte inesauribile di ispirazioni, dall'ethnic food all'architettura, dalla tecnologia all'ecologia, dal giardinaggio ai viaggi, insomma, un intero Nuovo Mondo di spunti da realizzare, l'ambiente ideale per una persona affamata di idee e di novità! E la prova che a volte basta veramente poco per cambiare punto di vista e per trasformare una cosa che si butta in una risorsa.
Se avete cinque minuti di tempo andatevelo a sbirciare, e se vi piace quello che intravedete chiedetemi pure un invito (sì, si accede solo su invito!), sono sicura che non potrete non trovare qualcosa di interessante anche per voi!

Buon divertimento!

mercoledì, maggio 23, 2012

I pomodorini secchi e la decrescita felice

Per anni, senza saperlo, sono stata una grande fan della "Decrescita Felice" finchè un giorno, parlando con la mia amica Barbara a proposito delle nostre idee, delle nostre passioni e dei nostri sogni, non mi ha mostrato il testo di una bellissima intervista a Serge Latouche, economista e filosofo francese, profeta della decrescita e autore, tra l'altro, di un "Breve Trattato sulla Decrescita Serena".
Ora, le teorie di Latouche sono profonde e complesse, e onestamente mi sembrerebbe un po' troppo arrogante e semplicistico da parte mia cercare di riassumerle in breve, ma due sono gli aspetti che mi hanno colpito particolarmente e che ho trovato incredibilmente rispondenti alle mie idee:
  1. l'attenzione posta dall'autore al tema della rivalutazione di valori forse ormai desueti: “amore della verità, senso della giustizia, responsabilità, rispetto della democrazia, elogio della differenza, dovere di solidarietà, uso dell’intelligenza”, beni immateriali che soli sono in grado di restituire una vera "ricchezza" e benessere a chi li "possegga";
  2. la sostituzione del globale con il locale, i concetti del ridurre, riutilizzare, riciclare, il rallentamento dei ritmi di lavoro a favore  del tempo speso in attività socializzanti, o gratificanti, o autoproduttive.
La mia utopia frugale mi vede, in un futuro immaginario, vivere in campagna, lavorando part-time e dedicando la maggior parte del tempo alla famiglia, ai miei animali, agli amici, cucinando, curando l'orto e il giardino, e producendo da sola quanto più possibile.....in quella bellissima utopia raccoglierò i miei pomodori, li lascerò seccare al sole, li riporrò nella dispensa e li utilizzerò quando ne avrò bisogno.
La realtà è che vivo in un bilocale (con i gatti però!), che il terrazzo privo di luce mi permette a stento di coltivare poche piantine di erbe aromatiche, che però per fortuna, anche senza part-time, ho abbastanza tempo da dedicare ai miei affetti e ai miei hobby, e che nel mio piccolissimo cerco di creare o produrre da sola quel che si può.
Quindi nella realtà compro i pomodori prodotti da altri e seccati da altri, ma almeno me li ripongo nella dispensa, li tiro fuori all'occorenza e li condisco da sola.
Ingredienti:
pomodori secchi (a volontà)
aceto di mele
acqua calda

Prelevare la quantità di pomodori secchi desiderata e tenerli a bagno in acqua molto calda acidulata con un cucchiaio di aceto di mele per una o due ore, dopodichè scolarli, asciugarli con uno strofinaccio pulito e disporli a strati in un contenitore, condendoli a piacimento, ad esempio con spicchietti di aglio, erbe aromatiche, peperoncino, olive, capperi, acciughe....e coprendoli di olio extravergine di oliva.

Il procedimento è banale, ma vi invito a provare, a verificare la differenza in termini di genuinità e di sapore, ma soprattutto vi invito a prepararne in più, a metterli in un bel barattolo e a regalarli a qualcuno......così avrete nutrito due anime, la vostra e quella di chi riceve il dono prezioso del vostro tempo!
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...